La formazione della città

La formazione della necropoli dell’abitato di Corchiano è il dato più rilevante dell’età arcaica. Intorno alla seconda metà-fine del IV sec. a.C. con la crescita demografica , dovuta forse a un sinecismo di Vasoinsediamenti minori sparsi nel territorio, e con l’estensione dell’area abitativa (circa 27 ettari) sul pianoro del Vallone, si rese necessaria la pianificazione urbanistica dell’area cimiteriale del sito. Questo si dotò, sul versante nord-ovest, privo di difese naturali, di una cinta difensiva del tipo “ad aggere” costituita cioè da un fossato largo 15 metri e profondo 5, rinforzato da mura in grossi blocchi di tufo e terrapieno.

L’impianto ortogonale della necropoli con tombe di tipo modulare, realizzato extra moenia, fu collegato alla città tramite il decumano ( una strada pavimentata con lastre di tufo della larghezza di circa 8 m.) che venne così prolungato verso ovest ( Via Antica). Tale via attraversava il fossato con un ponte, e, fiancheggiata da tombe, attraverso le zone del Vallone e di S. Antonio, si biforcava all’altezza di un crocicchio segnalato da un’edicola, costituita da un podio rettangolare con colonnina, luogo sacro per sacrifici e per la deposizione di offerte e di ex voto. Le tombe occupano spazi preordinati e proporzionati tra loro , evidente espressione di un certo equalitarismo all’interno del ceto sociale intermedio.