L'età orientalizzante

Nel corso dell' orientalizzazione l'abitato di Corchiano rivela un notevole incremento demografico, testimoniato dal numero delle sepolture, mentre altri insediamenti del territorio ( Pianaglioni-Selvotta) scompaiono e sopravvivono in forma ridotta.

Nella comunità và formandosi una classe sociale relativamente agiata che, nelle sepolture , fà sfoggio delle sue capacità economiche, attraverso oggetti anche notevoli, ma pur sempre legati al patrimonio della cultura materiale falisca. Mancano quasi del tutto importazioni di un certo pregio e questo fa pensare ad una esclusione almeno parziale del centro dei grandi traffici dell'Agro Falisco, imperniati sui poli di Falerii e Narce. Tra i materiali rinvenuti vi è molta ceramica di impasto. Le forme e gli schemi decorativi, tipici dell'area falisca presentano in alcuni casi particolarità stravaganti , difficilmente inquadrabili tipologicamente. Oltre alle olle , ai grandi holmoi , ai Kantharoi, sono da segnalare i biconici biansati con corpo globulare ad alto collo.

Tra i più tipici prodotti locali si presume la presenza di una bottega specializzata nella decorazione di vasi a pittura rossa su ingubbiatura bianca e viceversa. L'analisi dei corredi evidenzia l'esistenza di contatti con Narce, Veio, Vulci e soprattutto con la vicina Falerii, già da questa fase costante punto di riferimento politico ed economico per la comunità di Corchiano.